Ascoltiamo, non senza stupore, l’intervista rilasciata a Radio24 da Pier Paolo Baretta – sottosegretario all’Economia – inerente i criteri che, stando alle sue dichiarazioni, dovrebbero orientare la nuova disciplina delle concessioni balneari. Chiediamo a Cristiano Tomei– presidente e coordinatore nazionale di CNA Balneatori – di commentare l’intervento del sottosegretario:“Ribadisco anzitutto la centralità della posizione sindacale elaborata da CNA Balneatori, da noi proposta al ministro Costa durante il convegno del 5 aprile a Rimini: 30 anni di proroga ed esclusione del comparto balneare dalla direttiva Bolkestein per dire no alle aste. Questa posizione mira a tutelare un comparto fondamentale dell’economia litoranea italiana e lo fa nell’unico modo possibile, fuori da tecnicismi che tutelano solo apparentemente le imprese interessate, ma che in realtà spostano i termini della questione senza risolverla. Il valore commerciale delle imprese balneari, l’importanza degli investimenti, dell’occupazione, del settore nel suo complesso ai fini dello sviluppo socio economico locale, sono qualità che devono essere riconosciute al comparto turistico ricreativo italiano a prescindere, cioè in assoluto. Questo valore, individuato e riconosciuto come tale, deve essere utilizzato dal Governo nei confronti dell’Europa quale leva per tutelare il comparto turistico balneare italiano e metterlo definitivamente al riparo da aste ed evidenze pubbliche, come da qualsiasi impostazione lobbistica che intenda destabilizzare un settore fondato sulla piccola impresa familiare, un settore che ha tradizioni, radicamento sul territorio e che funziona, per assorbirlo. E’ assurdo pensare di utilizzare questi elementi quali criteri di valutazione delle imprese che dovessero partecipare a ipotetiche aste. Perché assegnare concessioni di lungo periodo a chi non ha minimamente partecipato allo sviluppo del comparto, tagliando fuori gli artefici reali, che dalla fine dell’800 hanno combattuto e superato difficoltà enormi per sopravvivere e affermarsi e che ora combattono per difendere una proroga breve, pressoché ininfluente agli effetti dell’economia aziendale, ma irrinunciabile da punto di vista del dibattito in ambito politico italiano ed europeo? Noi di CNA Balneatori siamo assolutamente convinti dell’unicità di questo settore e dell’importanza delle imprese che lo hanno costruito. Le difenderemo presentando al Governo un dossier che dia modo alle istituzioni e alla politica di capire la reale portata del problema, le sue implicazioni sociali, economiche, giuridiche, strategiche. E fornisca al Governo gli argomenti necessari per sostenere un confronto vincente in ambito europeo. Questa nostra posizione, lo ribadiamo, non rappresenta una convinzione di principio, ma mette in luce la reale portata del problema, con implicazioni dirette sulla sopravvivenza delle aziende, così come sul futuro dell’economia turistica costiera dell’intero Paese.”
articolo pubblicato su gentile concessione di comitatobalneariliguria.it
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