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Scritto da Administrator   
Mercoledì 19 Gennaio 2011 12:22

Lettera del coordinatore nazionale CNA Balneatori Cristiano Tomei: "Con la scadenza definitiva delle concessioni nel 2015 a rischio un sistema imprenditoriale che ha costruito con la propria presenza un'offerta turistica di elevata qualità"

Nel documento unitario presentato dalle associazioni di categoria al Ministro Fitto sono state evidenziate le gravi problematiche che investono il settore delle imprese balneari italiane.

 

 

L’assenza, registratasi per decenni, di una moderna e aggiornata legislazione di settore rischia di penalizzare irreparabilmente un sistema imprenditoriale che, al contrario, ha costituito con la propria presenza un‘offerta economico-turistica di elevata qualità in campo nazionale e nel contesto di tutto il panorama europeo.
Gli investimenti nel settore si sono fermati. Gli impegni finanziari già assunti dalla categoria, riponendo fiducia nella norma del rinnovo automatico, vanno ben oltre la data del 2015 quando invece le attuali concessioni giungeranno alla loro definitiva scadenza.
Decine di migliaia sono i giovani, le donne e le figure professionali qualificate impiegate all'interno delle piccole e medie imprese turistico balneari che rischiano di non trovare più risposte occupazionali per via di una contrazione economica dell'intero settore.
La paura diffusa di veder trascinare sul lastrico se stessi e le proprie famiglie è elevata da parte dei titolari di queste piccole e medie imprese.

Bisogna  tracciare una strada chiara perchè le imprese possano tornare a lavorare sulla base di norme certe che tutelino gli investimenti già effettuati e realizzati per garantirsi un futuro che va ben oltre il 2015.

Chiediamo ora tempi certi per la legge-quadro, oppure una norma transitoria a tutela delle piccole imprese con  l’apertura «di un ulteriore tavolo tecnico istituzionale “ad hoc” tra il ministro Raffaele Fitto e le associazioni di categoria dei balneatori, per discutere l'approvazione di quelle parti mancanti del documento unitario sul rinnovo delle concessioni demaniali marittime, messo a punto dalle imprese e sottoposto all'attenzione dell'esecutivo. Perché, se da una parte è giusto ed ineludibile rispettare le norme comunitarie sulla concorrenza, è doveroso, dall’altra, tutelare le ragioni di piccole imprese che hanno investito e affrontato grandi sacrifici, pur in assenza di leggi chiare.
Il governo deve essere in grado di mettere a punto una nuova norma che soddisfi le ragioni della concorrenza e tuteli le piccole e medie imprese turistiche. Altrimenti, piuttosto che avere un vuoto normativo che lasci allo sbando i piccoli e medi operatori, è necessaria un’ulteriore dilazione dei tempi di attuazione della nuova normativa a dopo il 2015, data già concordata tra le parti. Un punto su cui tutte le associazioni d’impresa concordano è quello che tutela gli investimenti fin qui realizzati, che rischierebbero altrimenti di essere vanificati.

Per noi, quindi, l’indennizzo degli investimenti realizzati - insieme all’estensione della durata della concessione in ragione degli investimenti, ai criteri di predeterminazione a favore degli attuali concessionari - restano i punti discriminanti, perché se è vero che ci muoviamo dentro un quadro comunitario che deve tutelare le norme sulla concorrenza, è sacrosanto riconoscere e difendere le ragioni di chi ha investito e affrontato sacrifici enormi.

In questo contesto se da un lato la bozza proposta nello scorso mese di dicembre dal Ministro Fitto costituisce, con alcuni perfezionamenti, un costruttiva base di partenza per l’archiviazione della procedura d'infrazione - la cui conclusione è determinata nell'intesa con le Regioni - dall'altro Stato, Regioni e Comuni devono immediatamente preoccuparsi di definire, insieme alle associazioni di rappresentanza delle imprese, le norme e le regole valide per assicurare il futuro delle attuali concessioni demaniali.

Ultimo aggiornamento Giovedì 03 Febbraio 2011 23:25
 

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