Non si possono salvare le imprese balneari italiane senza evitare le aste e l'evidenza pubblica.
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Non si possono salvare le imprese balneari italiane senza evitare le aste e l'evidenza pubblica. PDF Stampa E-mail
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Giovedì 05 Aprile 2012 10:12

mondo balneare

Tomei, Cna Balneatori : "leggendo quanto riportato nell'articolo pubblicato oggi su Mondo Balneare dal titolo - COMI: Deroga impossibile, ma tuteliamo le pmi - rispondo dicendo che non è possibile difendere i balneari italiani senza chiedere ufficialmente in Europa la deroga alla Direttiva Servizi
Non è possibile tutelare  le piccole e medie imprese balneari italiane senza evitare le aste e l'evidenza pubblica. Le motivazioni, sul piano politico, economico , sociale e giuridico esistono eccome e sono state indicate nel documento unitario approvato a Rimini dai maggiori sindacati  del settore in rappresentanza del 97% della categoria delle imprese balneari. Le Regioni si sono espresse per evitare l'evidenza pubblica, il Parlamento italiano, con i suoi due rami , ha fatto lo stesso. Una Direttiva, in questo caso la Bolkestein, non è mica un dogma immodificabile : se uno Stato membro quale è l'Italia chiede  che questa Direttiva sia ridiscussa la si ridiscute .E' probabile ci voglia  del tempo a riunire gli altri  Stati membri e ad attivare le procedure burocratiche ma il tempo restante è ampiamente sufficiente perchè ciò   avvenga entro il 31 dicembre del 2015 . E nel frattempo, cosa altrettanto importante, perchè i rappresentanti del nostro Esecutivo non  avanzano  ufficialmente a Bruxelles  la richiesta di ridiscutere la direttiva servizi? Chiedere la deroga alla direttiva, usare la stessa direttiva,farne addirittura un'altra ; il punto non è questo o perlomeno non si inizia da quì : prima di tutto, il  livello italiano  della rappresentanza politica  e dell'esecutivo  di Governo devono ufficialmente aprire la discussione in Europa. E allora perchè tutto ciò non è emerso  giovedì 04 aprile in via della Stamperia a Roma durante l'incontro tra l'Esecutivo e le forze parlamentari italiane? E perchè tutto ciò non viene chiesto chiaramente  e a viva  voce direttamente a Bruxelles ? Queste sono le domande che si pongono le piccole imprese balneari e alle quali attendono risposte da troppo tempo "
Tomei, Cna Balneatori : "leggendo quanto riportato nell'articolo pubblicato oggi su Mondo Balneare dal titolo - COMI: Deroga impossibile, ma tuteliamo le pmi - rispondo dicendo che non è possibile difendere i balneari italiani senza chiedere ufficialmente in Europa la deroga alla Direttiva Servizi. Non è possibile tutelare  le piccole e medie imprese balneari italiane senza evitare le aste e l'evidenza pubblica. Le motivazioni, sul piano politico, economico , sociale e giuridico esistono eccome e sono state indicate nel documento unitario approvato a Rimini dai maggiori sindacati  del settore in rappresentanza del 97% della categoria delle imprese balneari.
Le Regioni si sono espresse per evitare l'evidenza pubblica, il Parlamento italiano, con i suoi due rami , ha fatto lo stesso. Una Direttiva, in questo caso la Bolkestein, non è mica un dogma immodificabile : se uno Stato membro quale è l'Italia chiede  che questa Direttiva sia ridiscussa la si ridiscute .E' probabile ci voglia  del tempo a riunire gli altri  Stati membri e ad attivare le procedure burocratiche ma il tempo restante è ampiamente sufficiente perchè ciò   avvenga entro il 31 dicembre del 2015 . E nel frattempo, cosa altrettanto importante, perchè i rappresentanti del nostro Esecutivo non  avanzano  ufficialmente a Bruxelles  la richiesta di ridiscutere la direttiva servizi? Chiedere la deroga alla direttiva, usare la stessa direttiva,farne addirittura un'altra ; il punto non è questo o perlomeno non si inizia da quì : prima di tutto, il  livello italiano  della rappresentanza politica  e dell'esecutivo  di Governo devono ufficialmente aprire la discussione in Europa. E allora perchè tutto ciò non è emerso  giovedì 04 aprile in via della Stamperia a Roma durante l'incontro tra l'Esecutivo e le forze parlamentari italiane? E perchè tutto ciò non viene chiesto chiaramente  e a viva  voce direttamente a Bruxelles ? Queste sono le domande che si pongono le piccole imprese balneari e alle quali attendono risposte da troppo tempo "

 

Ultimo aggiornamento Lunedì 16 Aprile 2012 10:18
 

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