Apprendiamo che la Corte di giustizia europea ha fissato per il 3 dicembre 2015 l'udienza dibattimentale sulle domande pregiudiziali dei TAR Lombardia e Sardegna.

I punti che verranno esaminati dalla Corte di Giustizia sono se:
1) le concessioni di beni demaniali sono assimilabili alle autorizzazioni di cui alla Direttiva servizi;
2) i beni demaniali sono risorse rare ai sensi dell'art. 12 Direttiva servizi;
3) la proroga della durata delle concessioni demaniali al 2015/2020 costituisce una restrizione alla libertà di stabilimento.

Cristiano Tomei - presidente CNA Balneatori - ci informa: Come anticipato a luglio, al ritorno dalla missione europea di CNA Balneatori, i due pronunciamenti sono stati effettivamente unificati, in un unico procedimento e saranno discussi congiuntamente nell'udienza del 3 dicembre. Le nostre tesi, sostenute validamente dagli avvocati Nesi, Righi e Morbidelli puntano a dimostrare:
1.- la non inerenza della direttiva servizi rispetto alle concessioni demaniali marittime, che sono beni
2.- la non limitatezza di questi beni, nella prospettiva e nell'attuazione del doppio binario
3.- la tutela della proroga al 2020 in quanto non costituente lesione della libertà di stabilimento.
Produrremo ulteriori informazioni scritte, utili per l'udienza, aggiornandole con elementi rilevanti dal punto di vista giuridico, intervenuti o rilevati nel corso degli ultimi mesi.
Nel frattempo riuniremo il direttivo di CNA Balneatori a Roma per definire una proposta normativa, che si aggiunga agli emendamenti già inviati per la legge di stabilità 2016. Queste nuove proposte che invieremo a Governo, Parlamento, Regioni e Comuni, comprenderanno necessariamente una proroga di almeno 30 anni per le attuali concessioni e lo sviluppo graduale di evidenze pubbliche per l'assegnazione di nuove concessioni su aree disponibili; riforma dei canoni demaniali, della normativa iva e della connessa e annosa questione dei canoni pertinenziali. Proposte queste di CNA Balneatori necessarie per sostenere a tutti i livelli il necessario ripristino di un periodo non limitato di attività per le attuali aziende balneari, senza il quale non sarà possibile ottenere una strutturale e continua ripresa degli investimenti e dell'occupazione significative per l'intero Paese.
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