articolo pubblicato su gentile concessione di comitatobalneariliguria.it

di Cristiano Tomei – presidente e coordinatore nazionale CNA Balneatori
Nel 2016 si definirà la questione balneare italiana. Ne siamo tutti consapevoli, così come tutti sappiamo – o dovremmo sapere – che un sindacato non può sostenere di aver fatto tutto il possibile per poi limitarsi ad aspettare gli eventi. C’è sempre qualcosa che legittimamente si può ancora tentare di fare e che quindi deve essere fatta. CNA Balneatori, alla vigilia di questo periodo cruciale, pensa che il modo migliore di augurare a voi tutti buon anno sia quello di informarvi, attraverso riferimenti concreti, che c’è chi lavora davvero, ininterrottamente e con assoluta convinzione, per assicurare il futuro delle attuali imprese balneari italiane. Di tutte queste imprese, associate a CNA Balneatori e non. Da questo incredibile confronto sindacale, infatti, verremo fuori tutti o nessuno.
Quello che è stato realizzato finora e che abbiamo pensato di evidenziare per voi nel documento allegato a questo post è solo un percorso denso di contenuti, ma lontano dall’essere terminato. Anche la sentenza della suprema Corte, attesa per la prossima primavera, non scriverà la parola “fine” a questa assurda vicenda: rappresenterà un fatto importante, ma non conclusivo, nel quale l’interpretazione della direttiva servizi continuerà a giocare il ruolo fondamentale che conosciamo. A gennaio CNA Balneatori presenterà la propria petizione in Senato e la invierà anche alla Commissione per le petizioni in Europa. Nello stesso mese chiederà ai sindaci dei 600 Comuni costieri che ancora non l’hanno fatto di comunicare al Governo i dati sulle spiagge libere da concessioni, chiedendo nello stesso tempo di difendere la proroga al 2020 e, se ancora non è stato fatto, di validarla sul titolo concessorio in scadenza al 31.12.2015. Fatto questo, aprirà il confronto con il Governo perché la questione balneare entri finalmente a far parte dell’agenda italiana in Europa; perché si sostenga con forza in quella sede il diritto di esistere delle 30 mila imprese balneari nazionali; perché si difenda l’economia turistica costiera italiana; perché si apra all’interno dell’Unione il negoziato sul doppio binario, accordando una proroga di almeno 30 anni alle imprese balneari attualmente in attività, senza perdere di vista l’obiettivo principale, che è quello di dimostrare senz’ombra di dubbio la non inerenza di aste ed evidenze pubbliche con l’attuale comparto balneare italiano. Niente ASTE né EVIDENZE PUBBLICHE. Sarebbero solo il sintomo di una preoccupante inciviltà giuridica europea, niente a che vedere con la sbandierata difesa della concorrenza nel libero mercato. CNA Balneatori augura a tutti un 2016 denso di impegni sindacali. A ciascuno sarà chiesto sostegno e condivisione, a partire dalla crescita di tre nuovi nuclei territoriali CNA Balneatori, oltre a quelli appena costituiti a Livorno e a Lamezia Terme. Ormai è chiaro che nessuno può permettersi il lusso o l’ingenuità di delegare: la partecipazione diretta alla difesa dei propri diritti è di rigore.
ECCO LE PRINCIPALI INIZIATIVE SINDACALI 2015 DI CNA BALNEATORI

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